“Entre lo dicho y lo hecho…” (riflessioni varie ed eventuali)


We can be heroes, just for one day.

E cacaci il cazzo, David.
La differenza tra il pensare ed il fare non è mai stata così abissale. E basta un autore di transizione, un Alarcón qualsiasi a confermare che, contrariamente a ciò che dice il caro Manu, “entre lo dicho y lo hecho, el camino es estrecho” (dove “camino” non sta per “camino”, ma per “cammino”).
Forme vecchie per nuovi contenuti? Nuove forme per vecchi contenuti?
Come la metti la metti, la via per una modesta soddisfazione è dura, ma a quanto pare è cambiato molto poco.
É cambiata la comodità delle sedie dei salotti, che non si chiamano più salotti. Le sedie dei caffè non sono imbottite come una volta, e la vita bohemién è stata resa più dura dalle relativamente recenti leggi antifumo.
Ma i giornali girano ancora. 
Credevo che fossimo figli del Novecento e della disgregazione dell’Io, nipoti dell’Ottocento e della creazione dell’ Io, e pronipoti del Settecento con la sua distruzione del Dio.
Invece un goffo illuminismo dogmatico continua a distruggere dèi, un neoromanticismo imbarazzante continua a meravigliare con effetti non più tanto speciali e il novecento… ecco, quello non l’ho ancora capito.
E noi? Dove siamo in tutto questo?
Caro David. Non so come sia stata la tua vita, ma ti invito a rivedere le tue posizioni in merito.
We COULD be heroes, just for one day.

Questa voce è stata pubblicata in Senza categoria. Contrassegna il permalink.

Lascia un commento