piazza Garibaldi all’imbrunire è inquietante.
il lamento e la stanchezza del cielo irrompono nelle mie orecchie gia straziate dai rumori della città in fermento.
il cielo è stanco, stride, s’incrina, si frantuma e chiede asilo a quegli sputi di verde atti ad assorbire una minima parte del respiro della metropoli.
la grande macchia nel cielo è confusa, caotica, impazzita.
vaga ovunque, senza meta, osserva dall’alto il nostro abitat non troppo naturale, si accorge di qualcosa e si frantuma di nuovo.
si riposa, fa rumore.
<<questo posto è gia occupato>>
questa l’ho gia sentita da qualche parte.
e all’ora una delle tante minime parti della grande macchia nel cielo riprende il suo volo, non puo riposarsi ancora, e ritorna al viaggio alla ricerca di un posto per riposare le ali stanche.
questo mi ricorda qualcosa.
i miei occhi sono affascinati, se non anche soprattutto spaventati dallo scenario che mi si presenta davanti.
qualcuno potrebbe prendermi per idiota nel leggere queste parole.
il cielo sembrava incrinarsi, spaccarsi e poi cadere in picchiata verso un punto preciso.
tu? io? chi?
<<vai e dici al re che il cielo sta crollando
quando no…
forse no…
forse no…
forse no…
forse no…
forse no…!>>
e non sono mio malgrado riuscito a cedere alla tentazione di porre fine a questa inspiegabile agonia emotiva, nemmeno al pensiero della potenza radioheadiana che poteva esplodere nei miei nervi acustici.
<<aaaaaaaw…..the sky is crying>>
wiiiii sono la prima a lasciarti un commentino per questo intervento….be cool..non sei qui e tutto questo non sta succedendo…o forse sì!!! ;P wish you were here, ti amo..
non ci pensare…non è nulla di che..è ettore che sta x chiamarti..!!uahuah!!!
beh alla fine c\’è di peggio…la mia università…o LA METROPOLITANA…:s
c\’è davvero di peggio ti giuro…
(pazzia time)
Ok: non so chi siano gli scout e parli di canzoni che non conosco, ma per il resto: bella Pe\’!! Mi hai tenuto incollato allo schermo per un quarto d\’ora.