sogno di una notte di mezza stagione

ormai è noto al mondo che sono il tizio dei sogni strani e mai premonitori…

vedo zio Peppe che parla ad un telefonino (inpensabile nella vita reale…) e si diverte tantissimo…ride davvero di gusto, a crepapelle (non l’ho mai visto ridere così).

ha un modo così divertito -e  quasi nervoso- di ridere che deve essere successo qualcosa di grosso.

O starà  parlando con qualcuno cui non puoi  parlare tutti i giorni. come un defunto, o una persona molto  importante. O entrambi.

Sto bene e sto male insieme, come quando  riesci a superare quasi per sbaglio un limite razionalmente insuperabile…e sai che quella è  la prima e l’ultima volta.

non ricordo se  me lo passa o si limita a riferirmi il suo discorso, ma la cosa importante è che ho parlato (direttamente o tramite zio Peppe) con Frank Zappa.

la cosa tanto  curiosa e inconcepibile è  che ho interagito con lui con la stessa concitazione con cui avrei interagito con un mio nonno o  qualche caro scomparso…

tornando a noi, mio  zio  (o forse direttamente zio Frank) mi ha detto che lui (il suddetto zio  Frank) era contento di ciò che stavo facendo, delle mie idee, di come stavo andando piu o meno avanti, però…

<<datti una mossa, che quando ho cominciato io non avevo tutte queste cose che hai tu!>>

<<ma io NON sono frank zappa!>>

<<tu non sarai MAI frank zappa! ma cio non toglie che devi darti da fare! o vuoi passare la tua vita in uno studio improvvisato in garage?!>>

nonostante sia sicuro che frank non era vicino a me, ho  visto la sua figura snella e vestita in modo eccentrico e la sua faccia circondata da capelli lunghi (con tanto di baffi e mosca che gli danno il caratteristico nomignolo di "Don Chisciotte elettrico") guardarmi e rimproverarmi in modo severo.

il sogno-rivelazione continua, guardando mio zio che litiga con un fantasma che non vedo (ma sono sicuro che  c’è), dandomi una conferma che tutto  ciò che era successo era reale.

 

ieri sera, quando ho rivelato il mio sogno al fedele (e non realmente veggente) zio Peppe, mi ha risposto: "lui ha cominciato con le ruote di bicicletta!"